Adoro questa immagine, forse perché mi ricorda un notturno blu e oro di Whistler o per il Flatiron che svetta come una rompighiaccio, o ancora per l’apparente indefinitezza del primo piano, dove a ben guardare ci sono delle carrozze che avanzano sulla strada bagnata, ma ad una visione superficiale potrebbe sembrare di assistere al passaggio delle gondole in un canale.
Una fotografia che è diventata un dipinto, un dipinto che nasce con una fotografia.
storie di fotografia e arte
La fotografia come arte contemporanea. Riflessioni sui maestri, sulle immagini e il linguaggio fotografico.
Biennale di Venezia 2015. Seconda parte
storie di fotografia e arteQuali sono le tendenze comuni dell’arte contemporanea viste alla Biennale di Venezia 2015? Proverò a tracciarne alcune, senza voler essere esaustiva: più che altro un tentativo di trovare dei fili rossi in tanta confusione “creativa”. Al centro della mia attenzione soprattutto i Giardini con i padiglioni nazionali.
Biennale di Venezia 2015. Prima parte
storie di fotografia e arteÈ la prima volta per me alla Biennale di Venezia. Aspettavo da molto tempo di poterla visitare ma non ne avevo mai avuto l’occasione, nonostante le mie frequenti incursioni in quella che considero una città speciale, una sorta di opera d’arte totale che ne contiene altre migliaia. Una vera matrioska dell’arte.
Antiche tecniche per nuove sperimentazioni
storie di fotografia e arteI ritratti di Victoria Will sono davvero affascinanti: hanno qualcosa di misterioso, che ricorda la magia delle fotografie dell’800, quello strano effetto che ci fanno le vecchie foto dalle quali non riusciamo a staccare lo sguardo. Siamo rapiti dall’espressività di volti che sembrano nuovi, anche se in questo caso li abbiamo già visti altrove tante volte. Quasi ci dimentichiamo del loro nome, anche se lo conosciamo.
Sander e il ritratto perfetto
storie di fotografia e arteIl ritratto perfetto secondo me esiste: l’ha realizzato August Sander intorno al 1945.
Il suo soldato che ci guarda dritti in faccia, con quell’aria vagamente malinconica che stride col portamento e il ruolo, è senza tempo.