Berenice Abbott, A Bouncing Ball in Diminishing Arcs, 1958-61 (MIT)

Non sono una brava ragazza, sono una fotografa

storie di fotografia e arte

Quando si parla dei maestri della fotografia del passato, tranne poche eccezioni, si fa riferimento ad un mondo prevalentemente maschile, retaggio di una cultura artistica dominata dall’uomo da sempre, per ragioni molteplici che sarebbe sciocco riassumere in poche parole o stigmatizzare superficialmente. Mi piace il fatto che in fotografia tutto questo sia semplicemente frutto di una visione falsata e non di una constatazione: se pensiamo solo al ‘900, le figure femminili che hanno avuto un’importanza cruciale sono tante, e alcune di loro in particolare spiccano non solo per la loro opera, ma per lo spirito indipendente col quale hanno affrontato la vita.

Antiche tecniche per nuove sperimentazioni

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I ritratti di Victoria Will sono davvero affascinanti: hanno qualcosa di misterioso, che ricorda la magia delle fotografie dell’800, quello strano effetto che ci fanno le vecchie foto dalle quali non riusciamo a staccare lo sguardo. Siamo rapiti dall’espressività di volti che sembrano nuovi, anche se in questo caso li abbiamo già visti altrove tante volte. Quasi ci dimentichiamo del loro nome, anche se lo conosciamo.

Sander e il ritratto perfetto

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Il ritratto perfetto secondo me esiste: l’ha realizzato August Sander intorno al 1945.
Il suo soldato che ci guarda dritti in faccia, con quell’aria vagamente malinconica che stride col portamento e il ruolo, è senza tempo.