Realtà o finzione? Polemiche sul World Press Photo

storie di fotografia e arte

Se la fotografia non può mentire, i mentitori possono fotografare

Lewis Wickes Fine, Fotografia sociale. Come la macchina fotografica può contribuire a migliorare la società, 1909

Ancora il World Press Photo, come ogni anno, ci offre un momento di riflessione sul linguaggio e il significato della fotografia e in modo particolare del fotogiornalismo. In questi giorni si dibatte sulla questione aperta dall’esclusione, a seguito di vivaci proteste e polemiche, del reportage di Giovanni Troilo (“The dark heart of Europe“) che aveva guadagnato il primo premio nella sezione Contemporary Issues.

Il linguaggio shock del fotoritocco

storie di fotografia e arte

La fotografia contribuisce oggi più di ieri all’urgente bisogno di comprendere la realtà, all’osservazione e alla testimonianza di un mondo che sfugge alla nostra comprensione: lo scatto che immobilizza sembra portare con sé un controvalore rispetto all’immagine in movimento, il suo potere di sintesi è la chiave del suo successo.

Il nuovo mondo

storie di fotografia e arte

Gli analfabeti del futuro non saranno tanto coloro che ignorano l’arte dello scrivere, quanto quelli che non sapranno nulla di fotografia

Quest’affermazione dipende da uno dei più influenti artisti del ‘900, Lazlo Moholy-Nagy, nato ungherese e morto da americano, come tanti intellettuali fuggiti dalla persecuzione nazista alla metà degli anni ’30.

Una piccola smagliatura sulla superficie delle cose

storie di fotografia e arte

L’idea del fantastico credo che ben si adatti alla mia idea di paesaggio, è proprio all’interno di questa mutazione che si può spiegare l’aria di inquietante tranquillità che abita luoghi e paesaggi… sapendo alla fine che questo che c’è dato di conoscere, raccontare, rappresentare, non è che una piccola smagliatura sulla superficie delle cose

Niente di antico sotto il sole, 1988

Quanta bellezza nella mostra al MAXXI dedicata a Luigi Ghirri, “Pensare per immagini”, bella fin dal titolo. Quanta straordinaria consapevolezza nelle parole dello stesso Ghirri, nella sua idea di fotografia come svelamento, come rivelazione dell’inaspettato. E quanta gioia nel lasciarsi sorprendere, così, quasi ingenuamente, da un linguaggio semplice e potente.

La consapevolezza di Helmut Newton

storie di fotografia e arte

La mostra di Helmut Newton White Women / Sleepless Nights / Big Nudes (2013) si è rivelata per me un’esperienza unica e, come capita solo con i grandi maestri, di quelle che ti cambiano le prospettive.

Newton è uno di quelli che non conoscono etichette, che non riesci ad ingabbiare, a cui vanno strette tutte le definizioni. Percorrere il suo itinerario in mostra attraverso il corpo femminile mi ha suggerito un’infinità di riferimenti e relazioni che rivelano una ricerca iconografica inaspettata.