Pensare in trasparenza (Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri)

storie di fotografia e arte

Vi è mai capitato di leggere un libro e di desiderare che continuasse ancora, all’infinito, non per l’emozione estemporanea o per la sua incalzante narrazione, ma per il potere che aveva di mettere tutte le cose a posto? Io questo desiderio l’ho provato con “Lezioni di fotografia” di Luigi Ghirri.

Antiche tecniche per nuove sperimentazioni

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I ritratti di Victoria Will sono davvero affascinanti: hanno qualcosa di misterioso, che ricorda la magia delle fotografie dell’800, quello strano effetto che ci fanno le vecchie foto dalle quali non riusciamo a staccare lo sguardo. Siamo rapiti dall’espressività di volti che sembrano nuovi, anche se in questo caso li abbiamo già visti altrove tante volte. Quasi ci dimentichiamo del loro nome, anche se lo conosciamo.

La Russia a colori, prima del colore

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In questi giorni si parla di un’interessante mostra in corso al Museo Foam di Amsterdam, “Primrose – Russian Colour Photography“, che racconta la ricerca fotografica a colori nella Russia a partire dalla seconda metà dell’800. C’è un fotografo in particolare che mi ha sempre incuriosito per l’assoluta sorpresa che suscitano le sue immagini, ed è Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorskii, incaricato dallo zar Nicola II nel 1909 di documentare l’impero russo con la tecnica da lui già sperimentata della fotografia a colori, messa a punto inizialmente da Maxwell e poi perfezionata da vari chimici tra cui lo stesso Prokudin-Gorsky.

Interpretare il movimento

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Tanti sono i modi con cui l’arte si è espressa nella rappresentazione del movimento e del concetto di dinamismo, soprattutto a partire dal secolo scorso con le ricerche futuriste, tese ad esaltare le innovazioni tecnologiche nella visione di un progresso capace di abbattere il vecchio per rivoluzionare la vita collettiva.

Kitsch o cattivo gusto?

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La diffusione dell’oggetto “kitsch” nasce per soddisfare il bisogno da parte della borghesia di fine ‘800 di acquisire atteggiamenti, comportamenti e gusti “nobilitanti”.

L’esperienza estetica può essere estremamente complessa rispetto ad un pubblico non educato, ma nella società di massa, allora nascente e oggi imperante, si vuole offrire lo stesso a tutti l’opportunità di godere dell’arte anche a distanza ed in una forma semplificata, riduttiva, che può divenire parodistica.