Una piccola smagliatura sulla superficie delle cose

storie di fotografia e arte

L’idea del fantastico credo che ben si adatti alla mia idea di paesaggio, è proprio all’interno di questa mutazione che si può spiegare l’aria di inquietante tranquillità che abita luoghi e paesaggi… sapendo alla fine che questo che c’è dato di conoscere, raccontare, rappresentare, non è che una piccola smagliatura sulla superficie delle cose

Niente di antico sotto il sole, 1988

Quanta bellezza nella mostra al MAXXI dedicata a Luigi Ghirri, “Pensare per immagini”, bella fin dal titolo. Quanta straordinaria consapevolezza nelle parole dello stesso Ghirri, nella sua idea di fotografia come svelamento, come rivelazione dell’inaspettato. E quanta gioia nel lasciarsi sorprendere, così, quasi ingenuamente, da un linguaggio semplice e potente.

La consapevolezza di Helmut Newton

storie di fotografia e arte

La mostra di Helmut Newton White Women / Sleepless Nights / Big Nudes (2013) si è rivelata per me un’esperienza unica e, come capita solo con i grandi maestri, di quelle che ti cambiano le prospettive.

Newton è uno di quelli che non conoscono etichette, che non riesci ad ingabbiare, a cui vanno strette tutte le definizioni. Percorrere il suo itinerario in mostra attraverso il corpo femminile mi ha suggerito un’infinità di riferimenti e relazioni che rivelano una ricerca iconografica inaspettata.

Le complicazioni del colore

storie di fotografia e arte

Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.
Vasilij Vasil’evič Kandinskij

Sfogliando un qualunque libro di storia della fotografia si noterà presto che le immagini a colori sono pochissime.

Le motivazioni, tuttavia, non sono solo legate al ritardo col quale la fotografia a colori è stata introdotta (1935-36) rispetto al bianco e nero, già vivo allora da circa un secolo. Quest'”assenza” infatti continua ancora a caratterizzare anche i 40 anni successivi; è solo a partire dagli anni ’70 che la fotografia a colori muove i primi passi nella storia.

Tra fotografia e vita

storie di fotografia e arte

Tina e Edward sono sulla terrazza del loro amico Paul. La loro visita non è casuale: quel giorno, il 26 aprile del 1926, migliaia di persone sfileranno per le strade di Città del Messico per ribadire i propri diritti nel bel pieno della Rivoluzione. Sono i lavoratori messicani, con i loro immancabili sombreros, e Tina non può perdere l’occasione di fare qualche scatto da quella posizione privilegiata: poter ritrarre la scena dall’alto, restituire un’idea di quello straordinario evento e della moltitudine riversata nelle strade, le sembra qualcosa di irripetibile. Edward si gode la scena ma non tradisce interesse per qualche scatto, lui la graflex la usa in studio, il movimento lo distrae dal suo perfezionismo.

Pre-visioni fotografiche

storie di fotografia e arte

La fotografia non è un accidente, è un concetto

Ansel Adams, 1943

L’Ansel Adams Mount si trova nella Sierra Nevada, nello Yosemite Park, ed è alto 3.584 metri.
Fu battezzato con questo nome nel 1985, un anno dopo la morte del fotografo americano, che amava particolarmente questa cima al punto che i suoi amici avevano deciso di chiamarla col suo nome già nel 1934, dopo che Adams li aveva guidati su quella vetta in una delle sue escursioni preferite.