Come realizzare una fotografia a colori dal bianco e nero analogico

Come realizzare una fotografia a colori dal bianco e nero analogico

fuori

Quello che vi presento è un esperimento fotografico davvero entusiasmante, di cui sono testimone diretta e non solo.

Qualche giorno fa mio marito Giulio Speranza, sperimentatore appassionato di fotografia analogica, sempre alla ricerca di vecchi metodi che possano offrire nuove possibilità creative, ha pensato bene di tentare il recupero di un sistema “primitivo” per riprodurre immagini a colori ancora prima dell’introduzione dell’Autochrome dei fratelli Lumière (1907): utilizzare lo stesso metodo col quale Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorskii (chi conosce questo blog sa di chi parliamo, chi invece non ne avesse idea può approfondire leggendo un mio vecchio articolo su di lui, La Russia a colori prima del colore) realizzò una serie di indimenticabili scatti sulla Russia dei primi del ‘900. Con un sistema simile, la “fotochromoscopia”, furono realizzati anche gli eccezionali scatti che testimoniano i danni del terremoto di San Francisco nel 1906 conservati allo Smithsonian National Museum of American History.

Street-level view of earthquake-damaged San Francisco, Market St. Flood Building

Frederick Eugene Ives, Veduta di Market St. (Flood Building), San Francisco, ottobre 1906

Si tratta dell’applicazione di un meccanismo che in realtà è alla base dello stesso sistema digitale RGB, motivo che lo rende particolarmente interessante per comprendere al meglio anche la tecnologia odierna: lo sviluppo incessante dei sensori digitali e degli strumenti di visualizzazione non ha cambiato il principio fondamentale della sovrapposizione dei tre filtri rosso, verde e blu.

Ma lascio parlare chi ha più competenza di me, quindi quello che segue è la descrizione del procedimento messo a punto da Giulio con l’applicazione del metodo antico per quanto riguarda la realizzazione degli scatti e l’ausilio di Photoshop per la parte di “sviluppo”.

Notjustacamera - Lo scatto

Giulio durante la realizzazione dei tre scatti su pellicola in bn 13x18cm con la Linhof Technika III.

Si scattano tre foto identiche in rapida successione su pellicola bianconero con la fotocamera su treppiede. Ogni foto va scattata con un filtro colorato davanti all’obiettivo, in particolare una usando un filtro rosso, una un filtro verde e una un filtro blu. Se scattate con una reflex non avete problemi a calcolare l’esposizione, ma tenete conto che i filtri, in particolare quello rosso, richiedono un allungamento dell’esposizione anche di 4 stop, quindi scegliete soggetti il più possibile statici. Se scattate usando un esposimetro esterno, dovete tenere conto del suddetto fattore filtro.

Notjustacamera - I filtri

La preparazione dei filtri.

giuliosperanza-procedimentocoloredabn-3foto

I tre scatti in bianco e nero con i filtri (in ordine dall’alto) rosso, verde e blu.


Sviluppate i tre fotogrammi e scansionateli. Se osservate bene, noterete che le tre immagini differiscono per le tonalità di grigio che assumono le varie aree comprese nell’inquadratura. Importate le foto in Photoshop. Mettete le tre immagini in modalità RGB, poi andate in Hue-Saturation e, dopo aver spuntato la casella “colorize”, colorate ogni immagine secondo il filtro con la quale è stata scattata, in questo modo:

  • foto con filtro rosso > hue=0; saturation=100; lightness=-50
  • foto con filtro verde > hue=120; saturation=100; lightness=-50
  • foto con filtro blu > hue=240; saturation=100; lightness=-50

A questo punto create una nuova immagine con le stesse dimensioni delle altre tre, create un nuovo layer nella nuova immagine e copiateci la foto rossa. Quindi fate la stessa cosa per la verde e la blu, creando altri due layers e copiandoci le relative immagini. Avrete quindi la nuova immagine costituita di tre layers: il primo (più in alto) blu, poi verde e poi rosso (più in basso).
Infine come modo di sovrapposizione del layer blu su quello verde e di quello verde su quello rosso usate “screen”… Ecco fatto! Se i tre layers risultano visibilmente non allineati, procedete all’allineamento selezionandoli e muovendoli con l’apposito strumento di photoshop.
Tenente conto che qualsiasi cosa si sia mossa (persone, vegetazione, nuvole ecc) tra una foto e l’altra, risulterà come una frangia di colore nell’immagine finale.
Buona sperimentazione!

giuliosperanza-procedimentocoloredabn-finale

La foto ottenuta con Photoshop dalla sovrapposizione delle tre scansioni. Il piano di messa a fuoco è stato impostato per mezzo del basculamento verticale dell’obbiettivo.

Allora che ve ne pare? I colori sono decisamente più sbiaditi rispetto alla realtà (la giacchetta rossa che indosso, ad esempio, era molto più vivace) ma l’impressione è che il distacco prodotto da questo effetto sia assolutamente affascinante. Per non parlare delle frange di colore  che suggeriscono nuove interessanti possibilità creative e dell’effetto “stereoscopico” che si ha ingrandendo l’immagine per osservarla meglio. Il procedimento è senz’altro complicato, anche se “alleggerito” decisamente rispetto all’originale (la procedura di sviluppo dell’immagine a colori era molto più elaborata ovviamente, in assenza di Photoshop), tuttavia vale assolutamente la pena sia per l’esito tutto da scoprire, sia per le potenzialità che offre per chi volesse “giocare” un po’ con la fotografia per provare a viverla di nuovo come una sorta di esperimento alchemico.

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